Storia e patrimonio della biblioteca
Le origini della biblioteca dell'OAA si collegano
con quelle della antica Specola fiorentina o Osservatorio imperiale,
sorta nel 1775 presso il Museo di Fisica e di Storia Naturale in via
Romana. A quel tempo il Museo non possedeva una biblioteca, che nacque
invece più tardi nel 1807 grazie al contributo determinante del
direttore, l'abate Felice Fontana, il quale riunì in un'unica struttura i
testi scientifici più importanti dell'epoca, frutto di donazioni e di
acquisizioni nelle capitali europee, e i fondi della Biblioteca Cesarea
Lotaringia Palatina e della Biblioteca Lorenese Palatina.
Il
catalogo della biblioteca si suddivideva in otto classi. L'astronomia
costitutiva con la matematica pura la prima classe e comprendeva opere
di rare quali l'incunabolo Opus preclarissimum astrolabj (1475) di
Andalone dal Nero.
Con il trasferimento della Specola al colle di Arcetri nel 1872 gran
parte della classe di astronomia storica rimase alla biblioteca del
Museo ed oggi è conservata presso il
Museo Galileo
di Firenze, non altrettanto accadde per le pubblicazioni del tempo che
invece confluirono nel patrimonio della biblioteca di Arcetri, le cui
vicende si intrecciano strettamente con gli interessi scientifici ed i
percorsi dei direttori. A partire da Guglielmo Tempel che, succeduto a
Giovan Battista Donati nel 1873, diresse l'Osservatorio fino al 1889. Il
nome dell'astronomo è rimasto legato ai
disegni delle nebulose che,
tuttora conservati in Arcetri, gli valsero nel 1879 il premio reale
presso l'Accademia del Lincei.
Alla morte di Tempel (1889)
l'edificio dell'Osservatorio cadde in uno stato di degrado che
certamente pose la biblioteca nella massima confusione materiale.
Nel 1894 la direzione dell'Osservatorio fu affidata ad Antonio Abetti
(1846-1928). Egli si adoperò molto per dare un nuovo ed esauriente
ordinamento a tutto il materiale librario. Al 1906 risale il primo
catalogo della biblioteca che all'epoca contava circa 1860 tra
effemeridi, periodici, annali di Osservatori, cataloghi stellari,
atlanti celesti, trattati, monografie di astronomia e di matematica,
tavole astronomiche e matematiche, opere di geodesia, geografia e le
opere di Galileo Galilei. Ad Antonio Abetti si deve inoltre l'uscita
delle Memorie del R. Osservatorio ad Arcetri (1896-1962), prima
pubblicazione periodica dell'Osservatorio in cui venivano raccolti i
risultati delle attività osservative e di ricerca degli astronomi
fiorentini.
Ma fu con Giorgio Abetti (1882-1982), direttore dal 1921, con il quale
Arcetri divenne il più grande centro di astrofisica del nostro Paese, e
con Guglielmo Righini (1908-1978) che la biblioteca inziò a connotarsi
quale sede di raccolta, di conservazione e di fruizione della produzione
internazionale astronomica ed astrofisica.
Oggi la biblioteca dell'Osservatorio astrofisico di Arcetri vanta un
patrimonio di diecimila monografie e oltre seicento riviste. La
collezione copre i settori dell'astronomia, dell'astrofisica, comprende
studi teorici e osservativi sul tema solare, sulla fisica stellare, sul
mezzo interstellare , sulla fisica della alte energie e sull'ottica.