Gli strumenti del Regio Osservatorio Astrofisico di Catania
un progetto per il Museo Specola dell'Etna
Seminario di Andrea Orlando
Fu per volontà del Prof. Pietro Tacchini, già astronomo ordinario dell’Osservatorio Astronomico di Palermo, che nel 1880 nacque sull’Etna la prima stazione astronomica e meteorologica della Sicilia orientale. Si chiamava Osservatorio Bellini ed ospitava un telescopio rifrattore, opera del Merz di Monaco, con obiettivo del diametro di 34 cm e lunghezza focale di 5,57 metri. Il telescopio, con canna in ferro, possedeva una montatura equatoriale di tipo tedesco, realizzata dal meccanico Cavignato dell’Osservatorio di Padova. La cupola del diametro di 8 metri fu invece commissionata alla fonderia Oretea di Palermo.
Ben presto però Tacchini si rese conto che le proibitive condizioni meteorologiche invernali avrebbero permesso di sfruttare l'osservatorio solo pochi mesi l'anno. Per ottemperare a tali difficoltà nel 1885, sempre per iniziativa dell’astronomo modenese, nacque a Catania la succursale cittadina dell’osservatorio, sfruttando alcuni locali dell'ex Monastero dei Benedettini. La specola fu costruita sopra l'antirefettorio e venne dotata di un telescopio rifrattore Merz con identiche caratteristiche a quello dell'osservatorio sull'Etna ma con canna in legno. Con lo stesso obiettivo era dunque possibile svolgere osservazioni astronomiche sia in inverno, in montagna, che in estate, in città. Ben presto la sede cittadina diventò quella principale, che andò a costituire l'Osservatorio Astrofisico di Catania. Dal 1890 la direzione dell’Osservatorio fu affidata al Prof. Annibale Riccò, grazie al quale arriveranno a Catania altri importanti strumenti per l’osservazione e lo studio del cielo, come per esempio:
• il telescopio rifrattore equatoriale di Cooke (15 cm di apertura, 223 cm di lunghezza focale);
• l'astrografo (33 cm di apertura, 346 cm di lunghezza focale);
• lo strumento dei passaggi di Reichenbach (7,8 cm di apertura, 117 cm di lunghezza focale);
• il cerchio meridiano di Ertel (9 cm di apertura).
La sede dell’osservatorio sull’Etna fu utilizzata fino al 1925, mentre in seguito fu attiva come osservatorio vulcanologico, il quale fu però distrutto da una colata lavica durante l'eruzione vulcanica del 1971. L’osservatorio astrofisico al Monastero dei Benedettini di Catania fu invece demolito durante gli anni ’70 dello scorso secolo per lasciare posto all’ampliamento dell’adiacente Ospedale Vittorio Emanuele. Del primo osservatorio astrofisico cittadino resterà solo la cupola sopra l’antirefettorio, che verrà smantellata nel 1982 su iniziativa della Soprintendenza BB.CC.AA. di Catania. Con questi tristi eventi si perde traccia dell’innovativa strumentazione di fine ‘800 del Regio Osservatorio Astrofisico di Catania. Anche la sua memoria storica è ormai praticamente dimenticata dalla comunità del capoluogo etneo.