Un pianoforte che racconta una grande parte della storia del Novecento Lo strumento, un Blüthner costruito a Lipsia nel 1899, fu regalato nel 1931 da Albert Einstein a sua sorella Maja che abitava a Quinto, vicino a Firenze. Maja lo suonava insieme a suo fratello, violinista, e a quattro mani con il suo giovane amico Hans-Joachim Staude, pittore e appassionato pianista, che abitava non lontano da Arcetri. Nel 1938 Maja lasciò l’Italia a causa delle leggi razziali andando a Princeton da suo fratello. Il pianoforte fu lasciato da Maja all’amico Staude, padre di Jakob, astrofisico a Heidelberg, e di Angela, moglie di Tiziano Terzani, che l’hanno conservato nella loro casa di Firenze fino al giorno d’oggi.
Gli Staude hanno adesso deciso di darlo all’Osservatorio Astrofisico di Arcetri, che lo conserva nella biblioteca, affinché si organizzino eventi e o occasioni musicali che ne tengano in vita la memoria.
La storia del pianoforte di Einstein è stata scoperta, studiata e comunicata da
Francesco Palla, già direttore dell’Osservatorio Astrofisico di Arcetri dell’INAF, deceduto lo scorso gennaio.
Il 23 giugno 2016 l’Osservatorio ha organizzato un
primo concerto del pianoforte nella biblioteca, presto ne seguiranno altri.
Per saperne di più:
Il pianoforte di Einstein