dagli infiniti mondi di Giordano Bruno al primo viaggio alla Luna di Ernesto Capocci.
Mostra iconografica
A conclusione delle manifestazioni organizzate nel 2014 in occasione del 150° anniversario della morte di
Ernesto Capocci, l’Osservatorio Astronomico di Capodimonte ha inteso dedicargli una mostra dal tema quanto mai suggestivo e a lui caro:
Napoli patria della fantascienza:
dagli infiniti mondi di Giordano Bruno al primo viaggio alla Luna di Ernesto Capocci.
Capocci fu astronomo stimatissimo e ascoltato dagli scienziati d'oltralpe, soprattutto da François Arago e Alexander von Humboldt. Fu anche colui che convinse Macedonio Melloni a trasferirsi a Napoli per fondare il primo Osservatorio Vulcanologico del mondo. Ai suoi innumerevoli risultati astronomici, primo fra tutti la partecipazione al catalogo stellare dell'Accademia di Berlino, Capocci unì un impegno politico che lo condusse prima a essere eletto deputato del parlamento napoletano del 1848 e poi nominato senatore del primo parlamento italiano del 1861.
Capocci si distinse inoltre per la sua raffinata produzione letteraria, pubblicando: Il primo viceré di Napoli (1837), Illustrazioni cosmografiche della Divina Commedia (1856) e Relazione del primo viaggio alla Luna fatto da una donna l'anno di grazia 2057 (1857). Quest'ultimo volume è un racconto fantascientifico ad uso divulgativo che anticipa di ben otto anni il più noto romanzo di Jules Verne “De la Terre à la Lune”.
Prendendo spunto dalla “primogenitura” fantascientifica di Capocci, l'Osservatorio Astronomico di Capodimonte vuole celebrare il suo direttore con una mostra che ne ricordi la figura e la sua attenzione verso la divulgazione della scienza, dimostrando di aver già compreso all’epoca l’importanza strategica della diffusione della cultura scientifica sul territorio.
Le sezioni di cui si compone la mostra raccolgono materiali provenienti da diverse istituzioni storico-scientifiche e da collezionisti privati (Archivio di Stato di Napoli, Biblioteca nazionale Braidense, Biblioteca Nazionale di Napoli, Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL, Fondazione dell’Osservatorio Ximeniano, INAF-Osservatorio Astronomico di Capodimonte, INAF-Osservatorio Astrofisico di Catania, INAF-Osservatorio Astronomico di Padova, Royal Astronomical Society, Società Napoletana di Storia Patria, Casa antiquaria Hubert Bowinkel e Collezione privata di Maurizio Capocci).
La mostra iconografica vuole sottolineare quegli aspetti della cultura napoletana che, da Giordano Bruno e i suoi “infiniti mondi”, passando per Archerio Filoseleno, pseudonimo di Antonio Caputi, e il racconto dei “Seleniti”, fino al viaggio fantastico di Pulcinella sulla “bella Cinzia”, come Capocci definisce la Luna, hanno sempre caratterizzato l'interesse scientifico verso l'ignoto.