Tanz auf dem Vulkan - Ballando sul Vulcano. Vita e fede all’ombra del Vesuvio

I beni della Specola di Palermo in mostra al Museo Diocesano di Freising

Dopo dieci anni di chiusura al pubblico, il Museo Diocesano di Freising, presso Monaco di Baviera torna a mostrarsi a cittadini e visitatori di tutto il mondo. E lo fa con un evento straordinario, fortemente voluto dal padrone di casa, l’illuminato Cardinale Reinhard Marx: un’inaugurazione accompagnata da un concerto di musica barocca di un famoso ensemble tedesco ed uno della Nuova Compagnia di Canto Popolare, formazione italiana che fa ricerca e divulgazione nel campo della musica popolare del nostro Paese. Per l’occasione, sono stati inaugurati non soltanto lo spettacolare restauro dell’edificio storico ottocentesco che ospita la realtà museale, ma anche e soprattutto due importanti allestimenti, uno permanente e uno temporaneo. Il secondo di essi, che si fonda sull’assunto che “Arte e Chiesa ispirano risposte alle domande esistenziali, alle domande che l'umanità si pone nel corso della storia” (Cardinale Marx), porta il titolo di "Tanz auf dem Vulkan - Ballando sul Vulcano. Vita e fede all’ombra del Vesuvio" e risponde alla volontà di raccontare la paura umana dinnanzi all’incombente minaccia sottesa alla convivenza con un grande vulcano. Il filo della mostra prosegue con la celebrazione della religiosità popolare, manifestazione della consapevolezza della protezione divina come chiave di accettazione del pericolo, fino ad approdare alle razionali soluzioni che la scienza, nel corso dei secoli, ha proposto per monitorare, prevedere e provare a gestire i catastrofici eventi naturali legati alle eruzioni vulcaniche.

Il maestoso evento inaugurale si è svolto in due giornate riservate alle autorità ecclesiastiche e politiche della Baviera e a quelle internazionali del mondo culturale, a vario titolo coinvolte nell’organizzazione delle mostre. A seguire, altre due giornate completamente gratuite aperte al pubblico. A rappresentare il Museo della Specola di Palermo era presente il suo Direttore, Dott. Fabrizio Bocchino, testimone della varietà di tesori inestimabili provenienti da tutto il mondo e allestiti in una narrazione museale multiforme e organica che accompagna il visitatore in un percorso che è crogiolo di fede e scienza. Quest’ultima componente è rappresentata anche dai beni giunti dall’Osservatorio di Palermo: in particolare, il Sismoscopio di Niccolò Cacciatore (1818), il Sismoscopio Sartorio (1895) e il Microsismoscopio Guzzanti (1895). Non solo strumenti, ma anche opere d’arte e libri: il busto in gesso (1870 ca.), opera di Domenico Costantino, raffigurante Padre Angelo Secchi, direttore dell’Osservatorio del Collegio Romano, e il suo volume “Lezioni elementari di Fisica terrestre” (1879). Ad affiancare i pezzi palermitani, preziosi beni provenienti da prestigiosissime collezioni italiane: parte del Tesoro di San Gennaro, reperti provenienti dai parchi archeologici di Pompei ed Ercolano e dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli e lo scudo della Medusa di Caravaggio, il primo ed originale, appartenente ad una collezione italiana privata, modello del secondo esemplare custodito presso gli Uffizi di Firenze.

“Tutta la mostra è un inno al nostro Paese, alla nostra religiosità, quasi una dichiarazione di amore all'Italia”, afferma il nostro Direttore Fabrizio Bocchino, che continua dicendo: “Del resto, ho avuto come l'impressione che tutti lì siano innamorati del nostro Paese: gli effetti del Grand Tour sono dunque ancora ben evidenti!”.

L’Università degli Studi di Palermo, proprietaria dei beni della Specola palermitana, e l’INAF-Osservatorio Astronomico di Palermo, cui è affidata la gestione di tale patrimonio e che congiuntamente al Sistema Museale di Ateneo ne cura la valorizzazione, sono orgogliosi di avere l’opportunità di esporre i propri pezzi in un contesto così prestigioso e di grande visibilità, che evidenzia il valore delle collezioni storiche custodite presso la Specola palermitana.

 

Per saperne di più, visita il sito dedicato alla mostra.

Musei
Monaco di Baviera
dal 2 ottobre 2022