Salone delle Colonne
Osservatorio astronomico di Capodimonte
10 giugno - 22 luglio 2021
Mostra iconografica sullo sviluppo dell'astronomia a Napoli durante il regno della dinastia Borbone
a cura di Mauro Gargano, Emilia Olostro Cirella, Marcella Marconi, Liana De Filippis.
Esposizione di volumi, stampe, fotografie e documenti dell’epoca, nel bicentenario della visita di re Ferdinando di Borbone sulla terrazza di Capodimonte che domina la città e il golfo di Napoli e nel 275° anniversario dalla nascita di Giuseppe Piazzi, fondatore della Specola di Palermo, scopritore di Cerere, il primo pianeta ottocentesco e il secondo corpo celeste moderno dopo il "Georgium Sidus" di Herschel, e fautore di un monumentale catalogo stellare.
La mostra evidenzia i ruoli svolti dalla dinastia Borbone, quale protettrice delle scienze, e da Giuseppe Piazzi, principale promotore degli studi astronomici nei regni di Napoli e Sicilia sin dagli ultimi decenni del Settecento, e presenta le attività e i successi scientifici ottenuti dagli astronomi di Capodimonte nella prima metà dell'Ottocento.
Entrando nel Salone delle Colonne, il visitatore sarà accolto da re Ferdinando, che vigila discreto e silenzioso sulle attività scientifiche dell'Osservatorio e dal busto di Giuseppe Piazzi. Il bassorilievo dello scultore Claudio Monti raffigura il
re delle Due Sicilie incoronato da Urania, musa dell’astronomia, sotto lo sguardo compiaciuto di Cerere, dea delle messi e protettrice della Sicilia.
La mostra è composta da quattro sezioni che ripercorrono lo sviluppo dell'astronomia a Napoli nel Settecento sotto l'impulso rinnovatore di Carlo di Borbone, che presentano le prime ricerche scientifiche fatte a Capodimonte da Carlo Brioschi e che illustrano i successi astronomici e letterari di Ernesto Capocci, osservatore di comete e macchie solari, e Annibale de Gasparis, scopritore di nove asteroidi che gli valsero encomi sia in patria che all'estero. Il percorso espositivo si conclude con la sezione dedicata all’astronomia ispiratrice di appassionati di scienza, letterati e artisti in un periodo di intenso fervore culturale e di nuove e grandi trasformazioni sociali e politiche.
Tra le opere di Pietro e Niccolò Di Martino, Giovanni Maria della Torre, Piazzi, Brioschi e Giuseppe Poli, fanno bella mostra la tavola selenografica di Niccolò Gianpriamo e la doppia paraselene osservata a Piedimonte Matese da un industriale tessile svizzero. L'incisione del carro alato governato da Dante Alighieri in viaggio verso la Luna, tratta dal volume Estasi e rapimento sopra la luna, è un omaggio al "Divin Poeta" per i 700 anni dalla sua morte insieme al testo di Capocci Illustrazioni cosmografiche della Divina Commedia, primo esempio di testo popolare in cui Capocci analizza i versi danteschi che trattano di astronomia.
Infine due manoscritti inediti di Giuseppina Guacci, letterata napoletana e moglie dell'astronomo Antonio Nobile:
Dialoghi tra Arturo e la mamma e Lettere di Michelangelo al padre, quest'ultimo pubblicato per la prima volta in occasione di questa mostra, in cui la poetessa di Capodimonte discorre con suo figlio, vissuto solo due giorni, di temi astronomici o fa raccontare al giovane studente di astronomia la vita e le attività scientifiche svolte sulla collina di Miradois.
L'iniziativa rientra tra le attività del Campania Teatro festival 2021
L'accesso alla mostra è solo su prenotazione e nel rispetto delle normative per l'emergenza sanitaria.
Per prenotare: https://stelle-di-re.eventbrite.it
Per visitare la mostra virtuale : https://www.stelle-di-re.inaf.it